lunedì 24 settembre 2012

Mafia al nord


Criminalità organizzata, cosa nostra, 'ndrangheta, camorra, sacra corona unita, quante volte abbiamo sentito nominare queste brutte parole, e per anni, gli abitanti del nord Italia hanno vissuto sereni, nella sbagliata convinzione che fosse un problema che riguardasse soltanto il sud (concetto tra l’altro discutibile e campanilistico). I fatti degli ultimi 20 anni hanno però finalmente svegliato la coscienza cittadina, a partire dall’operazione” i fiori di S. Vito”, degli anni -90 arrivando fino all’operazione Ulisse, che lo scorso 11 settembre ha portato a 37 arresti tra Mariano, Giussano, Seregno e Cantù.

I dati di cui siamo in possesso ci dicono che dal 2004 ad oggi tra Legnano, Busto Arsizio e Varese si contano otto omicidi riconducibili a fatti di mafia, le estorsioni sono ormai all’ordine del giorno, le infiltrazioni all’interno dell’imprenditoria si possono toccare con mano e quelle nell’operato riguardante le grandi opere pubbliche e le infrastrutture anche.

Può sembrare banale ma crediamo fortemente che ogni cittadino debba fare la sua parte, bisogna far si che nella mentalità comune entri a pieno regime il concetto che il compromesso mafioso è una cosa da cui stare lontani ,da combattere da denunciare, rifiutando anche quegli apparenti vantaggi che il piegarsi potrebbe comportare.

Poi c’è la voglia ed il desiderio di giustizia, legalità,questo sentimento dobbiamo imparare a coltivarcelo dentro, farlo crescere con noi, elaborarlo e trasmetterlo in tutte le nostre attività di cittadini onesti.

Le Amministrazioni Comunali, le Istituzioni, lo Stato …

Secondo noi la lotta alla mafia inizia nelle piccole Amministrazioni, dove è fondamentale che chi ha il potere di farlo, dimentichi definitivamente il favoritismo mafioso, il compromesso, il voto di scambio, tutti elementi che hanno portato il nostro paese alla deriva in cui ci troviamo oggi. Siamo assolutamente convinti che se si iniziasse così sarebbe plausibile avere la speranza(e di proposito intendiamo parlare di speranza, non di sogno utopico) che nel giro di poco tempo anche all’interno delle grandi forze politiche non ci siano più indagati, collusi, corrotti, condannati, rinviati a giudizio e chi più ne ha più ne metta.

All’interno delle piccole comunità crediamo fortemente che si debbano anche dare dei segnali forti, di cambiamento e di voglia di NON OMERTA’ per far si che chi subisce estorsioni, ricatti ed abusi mafiosi di ogni genere vinca la paura e denunci i fatti.

Dovrebbe anche ,sempre secondo il nostro parere ,esistere un reale programma di protezione per chi eroicamente decide di NON AVERE PAURA.

Ribellarsi alla mafia è possibile, bisogna che tutti insieme si impari a gridare, come faceva il Compagno Peppino Impastato che:

LA MAFIA E’ UNA MONTAGNA DI MERDA!!!!!

Fabrizio Baggi

F.D.S. Sez. Mariano C.- Cantù

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