lunedì 24 settembre 2012

Come uscire dalla crisi: la truffa della speculazione bancaria


La situazione economica del paese sta peggiorando rapidamente a seguito delle politiche del governo Monti. Nei telegiornali, la crisi è spiegata come un fenomeno naturale e le cure sarebbero le manovre che impoveriscono sempre di più la gente, spacciando questo come "sacrificio" indispensabile.

Ma poche persone realmente capiscono le origini di tale fenomeno, le cause, e le vere cure che servirebbero al paese.
Per questo, Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione, ha scritto un libro in grado di far capire la nostra situazione attuale anche a chi non ha conoscenza del mondo della finanza.
Il problema, scrive Ferrero, «non è il debito pubblico ma la speculazione». E la crisi finanziaria non è la causa ma solo l’effetto della crisi strutturale del capitalismo. Se la causa è strutturale e risale al capitalismo allora è evidente che non saranno i tagli a portarci fuori dalla crisi restituendoci un futuro, né la riduzione dei salari e dei diritti, né è percorribile la strada delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni.
La speculazione deriva dalla BCE, la quale da all'1% i soldi alle banche private nazionali e queste a loro volta speculano sui titoli di stato. In questo modo si viene a creare un debito enorme, che lo stato deve restituire alle banche private. Così, esse si arricchiscono e lo stato si impoverisce. Lo stato non ha sovranità monetaria, perciò deve pagare dei soldi che sono solo frutto di una speculazione, in poche parole una truffa.
Tutto il sistema capitalista si basa sul guadagno. Questo però può essere cambiato. Ecco cosa proponiamo per risolvere il problema:
Come obiettivo europeo la modifica dei trattati di Maastricht e dello Statuto della BCE trasformando la medisima in una Banca centrale sottoposta alle direttive del Parlamento europeo e avente come obiettivi istituzionali la piena occupazione e il finanziamento dei Fondi comunitari degli stati membri, attraverso l'acquisto diretto dei titoli di stato.
Sul piano italiano:
- tutelare i piccoli risparmiatori anche allungando i tempi di restituzione e la definizione delle cifre da rimborsare alle grandi finanziarie, cioè agli speculatori. 
- nazionalizzare le banche, dividere tra banche commerciali e banche di investimento
- mantenimento del carattere pubblico delle Poste e trasformazione della Cassa Depositi e Prestiti in una banca pubblica finalizzata a finanziarie enti locali, aziende pubbliche e beni comuni
- apertura presso l'Inps di un Fondo per la gestione delle pensioni integrative da rendere fiscalmente conveninte rispetto agli altri fondi pensione.

L'informazione e la conoscenza stanno alla base di tutto. Solo un popolo istruito ha la facoltà di cambiare le cose e di non lasciarsi soggiogare da chi lo vorrebbe schiavo.

Elena Frigerio-Dario de Mutiis

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