Il sindaco felice dopo una riunione con il suo bagno.
Com’era differente il Bruni dei tempi d’oro,arrogante nella sua mise da piccolo Berlusconi lariano,professionale nei suoi atteggiamenti finto monacali dal sapore formigoniano,sicuro e quasi istrionico nelle uscite contro avversari politici e non,sintomo e simbolo di una forza che da economica diveniva e diviene istituzionale,esattamente come il suo percorso,da commercialista dei VIP laghèè a tronista del Consiglio comunale per ben dieci anni.Un decennio è durato il suo Regno,guadagnandosi la fama di uomo che ha cercato d’imporre nella Città ghiacciolo per eccellenza alcune ambizioni da metropoli fighetta,comprendenti faraoniche mostre con spari di Napalm e polvere stellare come festa di chiusura,notti bianche che si volevano “maggiche”, incursioni televisive dove rassicurava pavide vecchiette che sì ,la cacca del cane in Via di Vittorio l’avrebbe raccolta lui personalmente,e già che c’era dava una lucidata ai tombini e abbassava il prezzo della benzina a testate ,nella migliore tradizione del “ghe pensi mi”tanto caro al suo Principale .
Il missoltino,uno dei vip passati dal Bruni commercialista
Lo stesso uomo capace di sopravvivere nel corso degli anni a fronde interne e congiure da Versailles settecentesca,di sdoganare una serie di personalità diciamo pure pittoresche ,tra cui certi pescati da una puntata di Uomini e Donne(eh sì,sto parlando proprio di te ,Sergio)o altri capaci di insultare la popolazione perché vogliosa di mettersi in movimento con due centimetri di neve lamentandosi del caos(cioè tutti quelli passati come assessore dei trasporti o della viabilità),per finire poi in bellezza,costruendo un muro da omonima canzona dei Pink Floyd e lasciando una città a se stessa per almeno due anni e mezzo,discepolo questa volta del tirare a campare come nemmeno l’Andreotti primi anni ‘90.Insomma un gran casino più che un amministrazione ,a cui dare un giudizio ,senza distorsioni emotive o incazzature,a nemmeno cinque mesi dalla sua deprimente conclusione ,è praticamente impossibile.
L’assessore alla Cultura in Sergio Gadd(manteniamo l’anonimato)una foto d’archivio
Io però lo voglio ricordare all’apice della sua brunità,come quando lo si vedeva,il sottoscritto studente liceale ancora dentro trip incentrati su Dragon Ball o card dei Pokemon,venire a prendere la moglie professoressa a scuola bardato da Dennis Hopper in Easy Rider ,o oppure qualche tempo dopo,impegnato ad affettare in esplosioni d’Antani e di Grammelot politici il povero Gaffuri in una memorabile assemblea d’istituto (in quel periodo per la cronaca tentavo di spacciare a scuola il mio pigiama come avanguardistica moda hippie,così se non vi interessa).
Un personaggione il Nostro quindi,così simile a tanti passati per la Penisola nell’ultimo ventennio,così particolare nel suo modo di essere comasco ,nel saper sfruttare e nel farsi fregare dall’apparente inedia di questa città,desiderosa di disinteressarsi di se stessa ma vogliosa di farla pagare a chi cerca di passarle sopra.
E allora addio Ste,e grazie di tutto ,o meglio di niente ,nemmeno del pesce del titolo.
Sorry Bro,ma il bagno era occupato,questa voltaLuca Frosini
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