lunedì 12 marzo 2012

TAV: UN'OPERA VORACE.


La linea ferroviaria ad alta velocità (TAV) Torino – Lione è una grande infrastruttura che viene presentata dai promotori come indispensabile per evitare che il Paese rimanga tagliato fuori dai traffici commerciali con l’Europa, e necessaria per spostare il traffico merci dalla gomma alla rotaia, e quindi ridurre il traffico autostradale e l’inquinamento.

Fin dall'inizio la popolazione in Val di Susa si è  fortemente opposta a questo progetto.
La valle è infatti già percorsa, oltre che da un'autostrada, dalla linea ferroviaria internazionale a doppio binario, attualmente molto sottoutilizzata, perciò i cittadini considerano controproduttivo spendere 16-17 miliardi di euro per una rete nuova, quando basterebbe potenziare quella attualmente esistente.

Inoltre, anche se il trasporto ferroviario è meno inquinante rispetto a quello su asfalto, considerando il progetto TAV che comprende 70 chilometri di gallerie, 10 anni di cantiere, tonnellate di cemento e materiali di scarto, si ha che il consumo di materie ed energia rimane ugualmente superiore al trasporto su gomma.

I cittadini in val di Susa hanno esposto le loro ragioni pacificamente, ma hanno ottenuto una risposta non ugualmente serena, infatti le "forze dell'ordine" hanno subito fatto irruzione e non si sono accontentate di forzare il blocco e sfasciare il campo, ma hanno lanciato gas lacrimogeni direttamente sulla folla e hanno compiuto violenze inutili sui manifestanti.

Il 30 Gennaio 2012 è stato sottoscritto un accordo da Francia e Italia a Roma, il quale denota ancora molta incertezza a proposito dell'opera, che è stata rimandata in buona parte alla disponibilità dei fondi europei. Per dare il completo via libera all'opera c'è dunque bisogno di un protocollo addizionale separato, che deve tenere conto della partecipazione definitiva dell'Unione Europea al progetto.

Il 5 Marzo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è rifiutato di incontrare i rappresentanti del movimento No Tav, stigmatizzando le violenze compiute nel nome dell'opposizione, dimenticandosi del fatto che sono state molto di più le violenze compiute da parte delle forze dell'ordine che quelle compiute dai manifestanti.

Il progetto TAV è una delle tante prove della mancanza di democrazia nel paese. Il cittadino non ha infatti il potere di decidere neanche sul suo territorio, ma deve invece subire le decisioni altrui senza poter avere voce in capitolo.

Elena Frigerio

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