martedì 5 giugno 2012

Le elezioni contro la crisi

La tornata elettorale che ha coinvolto l’Europa (presidenziali francesi, amministrative in Germania e Italia, politiche in Grecia) ha segnato la sconfitta della linea del rigore finanziario imposto dalle banche e dagli speculatori col sostegno della cancelliera Angela Merkel.
In Francia la vittoria di Hollande, che riporta un socialista alla carica di Presidente della Repubblica dopo 31 anni, è dovuta essenzialmente alla sua forte campagna contro il rigore fine a sé stesso, tesa a porre l’accento sulla crescita. Ottimo è stato il risultato anche della Sinistra radicale francese che ha quintuplicato i consensi e giungendo all’11% con un programma fortemente anticapitalista.
Le elezioni amministrative in Italia hanno prodotto un forte arretramento dei partiti a sostegno del Governo Monti: il PDL è evaporato, il cosiddetto Terzo Polo “non ha ragione di esistere” (Casini), il PD perde milioni di voti (anche se nel crollo generale finisce per vincere le elezioni e conquistare amministrazioni)... La Lega Nord invece crolla sotto il peso dei suoi scandali, dopo aver cavalcato per vent’anni il tema di Roma ladrona ed essersi infine scoperta ladrona quanto Roma.
In Germania il partito di governo perde entrambe le elezioni regionali a vantaggio dei socialdemocratici che propongono di allentare il rigore di bilancio.
In Grecia i partiti dell’austerità perdono la maggioranza dei seggi (il Partito Socialista che nelle scorse elezioni disponeva del 44% dei voti oggi non ne raccoglie nemmeno un terzo e si ferma al 13%). Si registra la grande avanzata della Sinistra (Syriza) che diventa secondo partito scavalcando appunto i socialisti e che oggi è data come primo nei sondaggi per le nuove elezioni che si terranno a giugno. Syriza chiede la nazionalizzazione delle banche e dei settori strategici, il divieto della speculazione finanziaria, l’abolizione della partecipazione dei privati nella sanità, la riduzione drastica delle spese militari e il ripristino dei diritti dei lavoratori cancellati dall’Europa delle banche.
Da questi dati risulta chiaro che i popoli sono stanchi di pagare i debiti provocati dagli speculatori, che ogni giorno stanno a casa a gestire il loro portafoglio come un videogame con la differenza che si gioca con vite umane.


E’ lo sbocco politico elettorale di una stagione di lotte che hanno visto i lavoratori contestare duramente le scelte dei leader mondiali con fenomeni come Occupy Wall Street, le manifestazioni degli Indignados in Spagna, in Gran Bretagna, Francia, Italia...
La responsabilità per le forze politiche della Sinistra è enorme: a loro spetta dare voce ai popoli europei e cambiare davvero il volto economico, sociale e politico del vecchio continente.



Stefano Rognoni

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